7 maggio 2011

Rassegna stampa da Rovigo Oggi: Arriva Nichi il PD trema

da Rovigo Oggi
ARRIVA NICHI, IL PD TREMA
di Camilla Ferrari

Piazza Vittorio Emanuele II assolata e gremita di gente per ascoltare l’intervento di Nichi Vendola segretario nazionale di Sel, a Rovigo a sostegno della campagna elettorale di Giovanni Nalin candidato sindaco per Sel e Idv. Applausi e consensi per Vendola che affronta le questioni politiche più cocenti del paese: società, cultura, immigrazione, lavoro e ambiente senza farsi mancare un duro attacco al Pd di Rovigo e alla maggioranza di governo

Rovigo 7 maggio - A Rovigo il Pd non ha accettato di fare le primarie per il centro sinistra, è una scelta di settarismo secondo lei? Questa è la domanda rivolta al leader di Sinistra ecologia e libertà Nichi Vendola prima di salire sul palco di piazza Vittorio Emanuele II.



“Quando il Pd da prove di settarismo – risponde Vendola - come nel caso di Rovigo, sbaglia molto, perché ci sono pezzi di Pd in giro per l’Italia che faticano a capire che il mondo è cambiato, e anche l’Italia. Non si può pensare di costruire le alleanze politiche con l’arroganza. Bisogna avere umiltà capacità di ascolto, e affrontare una cosa che è nello statuto del Pd, le primarie appunto”.

E sono circa un migliaio i rodigini a dargli ragione, tutti raccolti questa mattina in Piazza Vittorio Emanuele in attesa di ascoltare le parole di Nichi Vendola, leader di Sel e presidente della regione Puglia, giunto a Rovigo per sostenere Giovanni Nalin candidato sindaco di Sel e Idv.

Dopo l’intervento di Nalin prende la parola Nichi Vendola. “L’unico patriottismo utile è quello umano - esordisce Vendola tra gli applausi -. Questo senso nazionalistico piccolo, legato a misere beghe di paese, costituisce il danno più grande per l’Italia. E’ necessario riprendere a vivere la politica per rimettere in pista il senso della convivenza. Ma come si può, per esempio, concentrarsi su una misera politica del cabotaggio, delle ricette da cucina? Come si fa a vivere nella politica delle furbizie mentre un intero ecosistema sta andando in tilt?”.
Vendola si riferisce al drammatico terremoto giapponese sul quale da circa un mese, fa notare, è calato il silenzio dei media. “Alla base - prosegue Vendola - sta il tentativo di boicottaggio del referendum per il nucleare e l’acqua pubblica previsto nei prossimi 12 e 13 di giugno. Berlusconi trema per questo referendum. Cambiare le norme appena varate a favore del nucleare e abolirle, subito dopo il terremoto in Giappone, è solo una strategia del presidente del consiglio che sul nucleare ha interessi specifici insieme al presidente francese Sarkozy. Le norme verranno presto reintegrate, infatti. Tutto questo taglia e cuci nasce per evitare che la gente partecipi al referendum, mentre in Giappone circa 100 milioni di tonnellate di macerie completamente radioattive restano depositate senza che nessuno scienziato sappia come smaltirle”.

Ma nessuno ne parla, insiste Nichi Vendola, che tocca, in quaranta minuti, quasi tutte le questioni fondamentali del paese. Tra tutte spicca la questione del lavoro, precarietà e sicurezza. “Ma perché non si parla di amianto per esempio? Nella mia città – prosegue Vendola - ho visto gli operai morire uno ad uno a causa delle fibre tossiche, ed ora, voglio che lo sappiate, è il turno delle loro mogli, che lavavano le tute impregnate di quella fibra maledetta”.
Infine Nichi Vendola non si fa mancare nemmeno un commento sul caso Ruby, ma non sembra essere la giovane il problema, quanto piuttosto i suoi coetanei, quella generazione di ragazzi rinchiusi nel triste cerchio del precariato, la generazione del “lavoro mai”. Poi la questione immigrazione, “quanto perderebbe l’Italia – continua Vendola - se la lega riuscisse un giorno a realizzare il suo sogno di eliminare dal paese gli immigrati? Ecco, se questo si avverasse, il nostro paese dovrebbe confrontarsi con problemi non da poco. Intanto quell’8% di pil prodotto proprio dai lavoratori extracomunitari e poi quei 2 milioni di badanti che sembrano diventate oramai indispensabili. Stiamo parlando di quella stessa Lega che parla di Roma ladrona ma se ne sta nella capitale e anche ben comoda”.

Parla, Nichi Vendola, di un Italia impreparata ad accogliere il diverso, un Italia incapace di captare la grande rivoluzione democratica in atto nei paesi nord Africani e mediorientali, un’Italia che preferisce parlare delle nomine dei sottosegretari, invece di affrontare problemi e pianificare soluzioni, un Italia garantista, “che garantisce i garantiti ed è giustizialista con i poveri cristi”.
“Bisogna lottare contro questa cultura della mercificazione, così radicata nella maggioranza. E’ una cultura della compravendita, legata anche alle persone. E’ la cultura populista della paura, quella dei cittadini che preferiscono fare la politica con il bastone piuttosto che scegliere la via dell’accoglienza. E’ necessario oggi far rinascere la cultura, quella vera e complessa, per una riscoperta dell’eleganza e della bellezza”.



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